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Che cosa coglie alfine la poesia?

Pur verso di Montale, di Ungaretti,

non è maestro di filosofia,

ma termini ben scelti, assai perfetti

 

possiede, e ci conduce sulla via

del piacere del lessico: ristretti

sono ormai i campi in cui quell'armonia

dell'idioma s'impone, coi suoi effetti

 

benefici per ogni sovrumano

godimento linguistico, scacciato

da non pochi settori, che inumano

 

propongono discorso, contagiato

da impurità che rendono villano

più d'un periodo scritto o pronunciato.

 Ferdinando Battaglia - 03/05/2019 11:42:00 [ leggi altri commenti di Ferdinando Battaglia » ]

Come bene dichiari nel commento, Antonio, il tuo è un punto di vista, un’opinione, poiché rimane vero che la Poesia è un’esperienza profondamente umana, irriducibile a teoremi, formulazioni, dogmi, un punto di vista legittimo ma di pari valore a tutti gli altri che dal tuo dissentono o divergono radicalmente dal modo di concepire la Poesia; personalmente preferisco il riconoscimento di vie parallele, piuttosto che ritenere che solo una via sia quella che conduce alla Poesia. La lingua è una realtà viva, muta nel tempo, anche se è importante custodirne l’intuizione originaria ovvero la sua originalità, ciò vale quindi anche per la Poesia, è sempre sulla misura dell’umano che si esprime il proprio valore, ancorché quando fosse ispirazione di trascendimento. Infine, se è vero che la Poesia esprima le possibilità estetiche del lessico ovvero si “diverta” con la lingua, esplorandone anche e non solo possibili musicalità, rimane anche vero che essa conserva in sé o può conservare la qualità discorsiva propria di una lingua ovvero attingere il proprio dirsi nelle profondità della filosofia, della scienza o dovunque la vita attraversa la vita, lasciare fuori il sapere dalla scrittura di versi, cioè escluderli come “stranieri” al farsi della Poesia, credo non corrisponda all’esperienza reale della Poesia, della Poesia come l’hanno scritta e vissuta i poeti, sia i più grandi sia quelli minori. Se la Poesia è “altro” dai confini visibili dell’umano, se invece è “solo” dentro una lingua… ma anche in quest’ultimo caso esisterebbero altrettanti modi di scrivere e sentire la Poesia…

Un cordiale saluto

 Lorenzo Tosco - 03/05/2019 09:21:00 [ leggi altri commenti di Lorenzo Tosco » ]

La Poesia ha soprattutto un suo elemento inscindibile che la distingue da ogni altra forma letteraria:la musicalità. Questa caratteristica era il vanto dei Poeti almeno fino all’ottocento, poi, nel novecento, si è inserita una nuova forma di Poesia, l’ermetismo, il quale, nell’espressione dei suoi epigoni, aveva la caratteristica di mantenere una certa musicalità intesa come essenziale per la lirica. Per questo l’ermetismo o almeno la successiva poesia senza rima comportano altissime concezioni poetiche.
La musicalità è però davvero difficile ad esprimere e, mentre gli antichi poeti si trovavano e s’esprimevano in una cerchia ristretta e riservata, ora tutti, data la facilità di pubblicare resa dai siti in internet, per un senso di presenza intendono scrivere poesie pensando che basti spezzettare una prosa per essere definiti poeti della nuova era. E le cosiddette "poesie" si presentano" come autentiche ciofeche,
senza senso e musicalità in assoluto, per soddisfare, anche pagando una piccola cifra, la propria vanità ed essere presenti e commentati in un rapporto assurdo e falso di " do ut des".
Non si conosce la musicalità, non si conosce la metrica e allora ci si rivolge o alla banale prosa spezzettata oppure a forme poetiche d’altri paesi, intese con evidente errata valutazione come facili (es: l’haiku).

In un vichiano ritorno ad espressioni migliori, scomparirà questa falsa poesia e torneranno a risplendere versi musicali di buona fattura e, si spera, sarà dispersa questa congerie di falsi poeti che purtroppo, in nome dell’arte lirica, deturpano la Poesia.
Ovviamente il mio è un discorso generalizzato dalla lettura di vari siti di "poesia" in internet" e non intende assolutamente di rivolgersi in specifico a questo portale, dove, perlomeno, si legge qualcosa di buono.
Ho inteso solo riprendere il concetto espresso dal Terracciano nella sua poesia e ampliarlo.

 Antonio Terracciano - 02/05/2019 18:53:00 [ leggi altri commenti di Antonio Terracciano » ]

Ringrazio Guido Balbo per il suo gentile commento, e colgo l’occasione per precisare che sovente inserisco in questo sito poesie sulla poesia, che non poche volte vanno contro (me ne accorgo) il luogo comune di ciò che al giorno d’oggi s’intende per poesia. Accetto quindi volentieri tutte le critiche, ma penso che sia utile esprimere anche concezioni diverse (che poi non sono altro che idee vecchie momentaneamente passate di moda) sulla nostra arte (tutto se ne va e poi torna come se fosse una novità, in arte, in politica, in filosofia, nel modo di vivere... )

 Guido Balbo - 02/05/2019 14:20:00 [ leggi altri commenti di Guido Balbo » ]

Certo, parole appropriate fanno una poesia ... interessante, ma fine a se stessa è un fiore reciso. Ogni scritto ha il suo motivo, il suo cuore pulsante, la poesia scandendo i battiti ... lo mantiene in vita, fornisce acqua alla radice. Grazie

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